mercoledì, dicembre 07, 2011

Ecco il nuovo concept-display flessibile e futuristico di Samsung


Gli smartphone ed i tablet di oggi forse prima del previsto saranno solo un lontano ricordo secondo il colosso sud-coreano Samsung, il quale ha realizzato un concept di tablet o smartphone con display flessibile, un’idea futuristica che potrebbe rivoluzionare il nostro concetto di dispositivo portatile.Samsung ha già mostrato, come Nokia, i primi prototipi di display flessibili con tecnologia AMOLED, i quali secondo alcune dichiarazioni, dovrebbero spuntare nei nostri mercati a partire dal 2012.
Quello che vedrete tra poco nel video non rispecchia il primo display flessibile realizzato da Samsung, ma rispecchia maggiormente ciò che sarà il futuro prossimo della tecnologia mobile secondo gli ingegneri del produttore coreano.
Ecco il video:

Sarebbe stupendo poter avere un simile tablet-phone, però purtroppo ancora la tecnologia non può farci questo regalo. Forse in futuro, come pensa Samsung, tutto ciò sarà fattibile e forse anche noi potremo girare il mondo con un foglio interattivo piegato.
Chissà cosa ci riserva veramente il futuro.

lunedì, novembre 28, 2011

giovedì, novembre 24, 2011

giovedì, novembre 10, 2011

Sorry, Nintendo, Sony: Phone games win more dollars


Five years ago when you talked about portable or mobile gaming, it meant you were talking about Nintendo DS or PlayStation Portable. Today, mobile gaming means Angry Birds andFruit Ninja and other extremely popular and free or very inexpensive smartphone games. IOS and Android have tripled their market share in games since 2009. But it’s not just number of individual game sales on iOS and Android devices that’s growing. The two platforms’ games are affecting the bottom lines of the biggest names in gaming.
On Wednesday, analytics company Flurry Mobile released statistics that show that games on the top two smartphone platforms combined, iOS and Android, are bringing in more U.S. revenue than traditional portable gaming leaders Sony and Nintendo for the first time ever. Games on Apple and Android mobile platforms will bring in $1.9 billion in U.S. sales this year, while Sony and Nintendo’s games will account for $1.4 billion.
It’s a drastic change that’s happened pretty rapidly in the space of just two years, as the chart below shows:
In 2009, portable gaming revenue in the U.S. was worth $2.7 billion. Sony and Nintendo, whose portable devices play games that can cost between $5 and $40, accounted for over 80 percent of mobile game revenue. Android and iOS games are usually free, 99 cents or, occasionally, a few dollars more. They made  pretty big dent in 2010 by grabbing 34 percent of the revenue of $2.5 billion, but the major damage was done this year. By the end of 2011, Flurry says mobile game revenue in the U.S. will equal $3.3 billion, and iOS and Android will account for 58 percent of that, compared to Sony’s 6 percent, and Nintendo’s 36 percent.
Sony and Nintendo’s sources of revenue are not limited to portable games since they still have console gaming. However they should probably be a little nervous: Apple and Google both have entered the living room space, with Apple TV and Google TV. And it’s probably not too long before each device gets a gaming strategy of some kind.

Le mie impressioni sull’iPhone 4S


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Molti, alla presentazione di Apple del 4 ottobre scorso, attendevano il lancio sul mercato dell’iPhone 5, invece la società ha deciso di attendere ancora un altro anno vendendo, nel frattempo, una sorta di iPhone 4 potenziato: vale a dire l’iPhone 4S. Il dispositivo ha in più un processore A5 dual core, una scheda grafica 7 volte più veloce della precedente, l’assistente digitale Siri, un’ottica  a 8 Megapixel e registrazione in Full HD e un’antenna migliorata.
Esteticamente, quindi, le differenze con la versione precedente sono quasi nulle, come è nulla la differenza per lo schermo, la fotocamera frontale e la memoria RAM. Ho ormai questo telefono da oltre una settimana e ho posseduto tutte le precedenti generazioni, EDGE escluso.
In termini di velocità non ci si accorge molto della differenza, questo perchè il processore A4 era già abbastanza potente per le operazioni di base. Le vere differenze saranno notate quando nasceranno software ad hoc per il nuovo processore grafico, quindi le migliorie si noteranno tra qualche mese con i giochi più complessi. In base ai miei test effettuati con Geekbench, ripetuti per 5 volte generando una media, l’iPhone 4 ha totalizzato 372 punti contro i 619 punti del 4S, il che si traduce con un incremento delle prestazioni del 60%.
La fotocamera ha ricevuto un bel upgrade e, grazie al processore A5, scatta molto velocemente. Lo si nota con gli scatti in sequenza: scattare molte foto a ripetizioni con un iPhone 4 porta ad un punto in cui il salvataggio delle foto sembra fermarsi, cosa che non accade con un 4S. Anche la luce viene catturata meglio evitando l’effetto di disturbo quando si fotografa direttamente una fonte di luce.
Per quanto riguarda Siri, come saprete, al momento è in inglese. Se impostate l’inglese americano questi risulterà più indulgente con la pronuncia italianizzata dell’inglese, comprendendo più parole. Un uso intensivo si potrà avere quando sarà localizzato nella nostra lingua, anche se durante le prove si è comportato molto bene e di sicuro rappresenta un futuro molto promettente.
Concludendo è un telefono che funziona molto bene. Non ho riscontrato problemi di schermi tendenti al giallo o batterie colabrodo, come ha rilevato qualcuno. Anzi dal punto di vista della batteria ho notato un leggero incremento di prestazioni, soprattutto se ci si connette molto in WiFi anzichè 3G. Lo consiglio se si possiede un iPhone 3GS o inferiori, perchè il salto sarà notevole. Se avete già un iPhone 4, invece, il passaggio è inutile e costoso. Tanto vale attendere direttamente il 5. I prezzi italiani sono molto elevati ed è triste vedere come Apple abbia deciso di non inserire l’adattatore per le porte microUSB, lo standard per tutti i caricabatterie venduti in Europa, direttamente nella scatola. Nonostante le numerose banconote da consegnare ai commessi della Mela, la società costringe ad acquistarlo a parte.

Steve Jobs aveva acquistato Pixar per trasformarla in società di computer


Molti credono che Steve Jobs acquistò la Computer Division della Lucas Film per diversificare i suoi investimenti, in realtà Steve Jobs era interessato all’hardware e al software usati in quegli studios.
Lo rivela la biografia ufficialedell’ex CEO di Apple. Quando Jobs si recò negli studi della divisione grafica computerizzata apprezzò subito il Pixar Image Computer, un computer abbastanza potente da permettere di creare oggetti in 3D, e il software REYES per creare le immagini. Così acquistò la società per 10 milioni di dollari per creare un computer in grado di permettere ai creativi di lavorare sulle immagini.
All’inizio il Pixar Image Computer fu venduto per 125.000 $, anche se l’obiettivo era portarlo a 30.000 $. Il prezzo elevato lo relegò alle società specializzate, come quelle mediche per la creazione di radiografie in 3D, l’analisi delle rilevazioni meteo e persino agenzia di sicurezza per l’elaborazione delle foto satellitari.
Solo successivamente Jobs si innamorò dei cortometraggi in 3D della Pixar arrivando, quando la divisione computer era ormai alla frutta, a investire la carta finale su Toy Story. Fortunatamente da quel film le cose andarono per il verso giusto trasformando la Pixar in un investimento molto fruttifero.

Nell’iPhone 4S c’è un sensore di prossimità dedicato a Siri


Chi ha un iPhone 4S sta imparando ad usare Siri, anche se al momento solo in inglese. L’assistente digitale di Apple può essere richiamato tenendo premuto il pulsante Home per qualche secondo. C’è un altro modo di richiamarlo, una modalità non pubblicizzata abbastanza: avvicinando il telefono al volto.
iFixIt, infatti, ha scoperto la presenza di un ulteriore sensore di prossimità dedicato esclusivamente a Siri. Mentre il primo sensore si occupa di spegnere e accedere lo schermo quando si avvicina il telefono al volto, ed evitare comandi dati per sbaglio, il sensore di Siri funziona continuamente per sapere se l’utente sta avvicinando o meno il volto al telefono.
La modalità è molto comoda, ma consuma energia elettrica per qualcosa di cui si potrebbe fare a meno. Se volete disattivarlo basta andare nelle impostazioni di Siri.
[via iFixIt]

iOS e Android stanno distruggendo le console portatili


Gli smartphone stanno uccidendo le console di videogame. La tendenza si è fatta molto più evidente quest’anno. Lo rivela un’analisi effettuata da Flurry Analytics in base ai dati raccolti negli USA. Il mercato delle console portatili vale 3,3 miliardi di dollari ogni anno e fino al 2009 c’erano due grandi nomi nel settore: Sony con la sua PSP e Nintendo con la DS.
Ora, a distanza di appena due anni, quasi il 60% del mercato è occupato da iOS e Android. Il tutto si traduce con minor ricavi per Nintendo e Sony che porteranno a minor investimenti e, di conseguenza, minori migliorie in futuro. Gli utenti preferiscono gli smartphone di ultima generazione che a livello grafico non hanno nulla da invidiare alle console.
iOS e Android, inoltre, permettono di accedere istantaneamente a un catalogo immenso di giochi, di cui molti sono gratis. Per il 2012 si prevede una copertura del 75% e nel 2013, forse, si assisterà all’estinzione dei dispositivi ad hoc.
[via flurry]

Apple brevetta il display OLED a basso consumo


I display OLED in commercio sono formati da tre strati: due pellicole di conduttori ed elettrodi che contengono, come un panino, una pellicola di materiale organico. I conduttori, per far apparire i colori, mandano impulsi elettrici al materiale organico con le relative informazioni del colore da assumere.
Questi display permettono rese di colore elevate e consumano teoricamente poco, eccetto che per il colore bianco. A differenza degli schermi LCD, infatti, quelli OLED per riprodurre il bianco devono mandare costantemente impulsi elettrici.
L’idea brevettata da Apple è usare una terza pellicola fatta di materiale bianco e trasparente. In questo modo, quando servirà il bianco, lo schermo dovrà semplicemente cessare di funzionare nelle aree preposte lasciando intravedere il bianco naturale della pellicola. Il risultato è una riduzione dei consumi del 30%. Una soluzione che potrà aumentare l’autonomia dell’iPhone.
Rendendo parte delle aree trasparenti, inoltre, la società può mostrare, per esempio, il suo logo quando lo schermo è spento riprendendolo dall’altro lato del display.

Apple mostra il nuovo cubo dell’Apple Store della 5th Strada


Dopo un investimento da 6 milioni di dollari e alcuni mesi di lavoro, e soprattutto dopo aver chiuso per un giorno (evento mai accaduto per quel negozio), Apple ha inaugurato il nuovo cubo dell’Apple Store della 5th Strada di New York.
Il cubo è formato da 15 enormi pannelli di cristallo contro 90 pannelli usati in precedenza. Ma è giustificato un investimento da 6 milioni per ridurre il numero di pannelli? Si se si vuole mandare il messaggio della semplificazione dei prodotti, della ricerca della perfezione, della bellezza delle linee tipiche della filosofia Apple.
Un cubo che rappresenta un messaggio: siamo la Apple di sempre. Segue un video dopo il continua.
[via macrumors]

L’ufficio di Apple nel 1978


Chi sta leggendo la biografia ufficiale di Steve Jobs sarà informato su un po’ di storia di Apple. La società, prima di finire nel campus di Cupertino, ha cambiato alcuni edifici. Nel secondo anno di vita, quando i dipendenti erano molto pochi, era organizzata nell’edificio Good Earth, chiamato così per il vicino ristorante amato da Steve Jobs. Ma com’era questo ufficio?
Chris Espinosa, il dipendente numero 8, ha disegnato una cartina per spiegare la dislocazione dell’ufficio. Steve Jobs aveva un piccolo stanzino accanto a quello di Mike Markkula, il primo investitore di Apple che all’epoca era vice presidente per il marketing.
Nell’ufficio c’era il settore vendite, le finanze, due segretarie, l’ufficio materiali, un laboratorio tecnico, uno per gli ingegneri hardware e uno per quello software. Anche Steve Wozniak aveva il suo stanzino, posto tra quello degli ingegneri analogici.
[via thenextweb]

Apple copre d’oro i suoi top manager


Nei giorni scorsi abbiamo letto alcune notizie riguardanti l’uscita di alcuni manager da Apple. Dopo la morte di Steve Jobs, infatti, alcuni hanno deciso che il cambio di guardia dovesse coincidere con il cambio della loro vita verso progetti diversi. Per evitare che a qualcun altro venga questa idea, soprattutto tra i vice presidenti, Apple ha deciso di diffondere un po’ di benessere.
Il Consiglio ha approvato l’erogazione di un bonus di 150.000 azioni per ogni vice presidente senior della società. Al valore attuale si traduce con un bonus di 60 milioni di dollari ciascuno. La dirigenza di Apple al momento è fondamentale per la crescita della società. Un abbandono tra nel team potrebbe rivelarsi disastroso.
[via Apple]

Siri funziona anche negli iPhone 3GS


Ormai è certo che l’esclusività di Siri per iPhone 4S è solo una scelta commerciale di Apple per vendere più 4S. Dopo il porting dell’assistente digitale sull’iPhone 4, infatti, Grant Paul e Steve Troughton-Smith sono riusciti a trasportare il tutto anche nell’iPhone 3GS.
Siri funziona bene, senza rallentamenti, segno che la limitazione è imposta da Apple. Secondo alcune voci di corridoio, però, la società starebbe testando Siri anche per le generazioni precedenti dei suoi iDevice. Questo non vuol dire che presto lo vedremo anche negli altri dispositivi, almeno non ne breve periodo.
[via electronista]

Charlie Miller rileva un bug in iOS e viene bannato da Apple


E’ uno degli esperti mondiali di sicurezza dei sistemi operativi, tant’è vero che in passato ha rilevato diversi bug di OS X. Charlie Miller ne ha scoperto uno anche in iOS: un bug capace di scaricare codice malevolo in un’app approvata nell’App Store e sottrarre, così, dati sensibili all’utente.
Per dimostrare la sua scoperta ha creato un’app ad hoc, l’ha introdotta nell’App Store e ha dimostrato il buco. Il problema è che Apple ha buttato via l’acqua sporca con tutto il bambino, perchè dopo aver eliminato l’app di Miller ha sospeso anche l’account dello sviluppatore.
Probabilmente una procedura standardizzata di sicurezza, ma speriamo che il ricercatore riceva indietro l’accesso al portale degli sviluppatori e che Apple corregga il bug. Dopo il continua trovate il video dimostrativo di Miller.

[via BGR]

I manager degli Apple Store dovranno seguire un corso per le rivendicazioni dei dipendenti


Aumenta il numero degli Apple Store, ma aumentano anche i dipendenti e con loro le rivendicazioni salariali. Se entrate in un negozio di Apple, infatti, vi accorgerete del grande numero di persone all’interno che eliminano, di fatto, qualsiasi tipo di pausa per i dipendenti.
Per tale motivo alcuni di loro si stanno organizzando in gruppi sorretti dai sindacati. Anche in Italia abbiamo assistito, per esempio nel giorno delle vendite dell’iPhone 4S, a degli scioperi. Per tale motivo Apple sta attivando una serie di corsi per i manager degli Store per addestrarli a gestire i sindacati.
Il corso sarà obbligatorio per i manager e sarà ripetuto ogni due anni. Riguarderà tutte le pratiche legali per gestire le rivendicazioni e le procedure da seguire per i rapporti con i sindacati.
[via cnet]

L’Apple Store di Grand Central Station aprirà entro il 25 novembre



Sarà tra gli Apple Store più grandi del mondo e servirà milioni di clienti ogni anno. Il punto vendita di Grand Central Station, a New York, sarà inaugurato questo mese, probabilmente sabato 19 novembre. La società, infatti, ha dichiarato di volerlo aprire prima del Black Friday, il venerdì che darà inizio alla campagna natalizia, che quest’anno cadrà il 25 novembre.
La stazione di Grand Central è visitata da quasi 22 milioni di turisti ogni anno, con una media di 750.000 persone ogni giorno. Al momento nel cantiere continuano i lavori per permettere l’esposizione dei prodotti. Intanto trovate un video della stazione e del cantiere dopo il continua.

[via 9to5mac]

Greenpeace: Apple è la quarta società più verde dell’elettronica


Buone notizie per Apple sotto il fronte dell’ecosostenibilità. Nella nuova classifica di Greenpeace, infatti, la società ha guadagnato ben 5 posizioni per le società più verdi del settore dell’elettronica. Apple ora è al 5° posto con un punteggio di 4,6 su 10.
La società ha effettuato passi da gigante con il 70% del riciclo dei prodotti usati, il calo della richiesta energetica dei dispositivi elettronici e l’uso di sostanze nocive. Greenpeace suggerisce di attivare piani di produzione di energia pulita per le fabbriche e l’uso di plastica e carta riciclata per la costruzione dei componenti. Per il primo punto la società sta già costruendo un impianto ad energia solare per il datacenter del North Carolina, mentre per i prodotti non credo ricorrerà a materiale riciclato per questioni di qualità.
La società più verde del momento, per Greenpeace, è HP, seguita da Dell e Nokia. Purtroppo nessuna società ha superato i 6 punti, segnale che molto deve essere fatto per raggiungere la zona verde. La più inquinante di tutti al momento è RIM.
[via greenpeace]

lunedì, novembre 07, 2011

È finita l’epoca del CD: le etichette l’abbandoneranno entro il 2012


Compact Disc – Digital AudioIl download e l’ascolto di musica in streamingha “detronizzato” il Compact Disc (CD): le maggiori etichette discografiche cominceranno ad abbandonare il supporto ottico con la fine del 2012. Dopo un periodo in distribuzione per dei contenuti speciali, il CD sarà accantonato definitivamente. È finita un’epoca, come per la cassetta.
Il CD è stato presentato da Sony nel 1976. Negli anni ’80 è stato prodotto il primo CD: una registrazione della Simfonia delle Alpi di Richard Strauss, eseguita dalla Filarmonica di Berlino, guidata da Herbert von Karajan in una località vicina ad Hannover. Soltanto negli anni ’90 il CD è diventato un supporto alla portata di tutti.
Amazon è l’unico rivenditore in rete a proporre tuttora la distribuzione di CD al pubblico. Curiosamente, se le major intendono abbandonare il CD, gli appassionati di musica hanno “recuperato” il vinile: non soltanto per i club. Ad ogni modo i dischi ottici impiegheranno degli anni a sparire dagli scaffali dei negozi specializzati.
Se la grande distribuzione musicale opterà per l’abbandono dei CD è perché, evidentemente, le perdite provocate dalla circolazione illegale degli MP3 sono comunque inferiori agli introiti realizzati dalle etichette discografiche. Una tesi che Spotify, tra i servizi distreaming musicale più popolari, sosteneva già nel lontano 2008.
L’Europa e, soprattutto, l’Italia si trovano in una posizione piuttosto “imbarazzante” al riguardo. Spotify è stato concepito in Svezia: un’eccezione alla politica comunitaria sul diritto d’autore. Non è un problema di download illegale. Tra imposte sull’acquisto, percentuali per autori ed editori e ricarichi il costo è esorbitante.
Se iTunes ha ottenuto un grande successo, in Italia non esistono veri servizi di streamingmusicale. Le soluzioni ibride, ad esempio Comes With Music di Nokia, sono state ritirate dal mercato: per album interi, il CD è ancora la scelta più “economica” nel nostro Paese. A prescindere dal costo del supporto ottico che è ammortizzato.
Via | TG Daily